“Sono specchi, o meglio frammenti di specchi, queste composizioni, lucidi tanto da vedercisi dentro. In questa sua raccolta, densa e intensa, fragile e cogente, certamente ricca, unica e molteplice, Alfonso Canale ci dà un accesso privilegiato al mondo per come si specchia – ancora una volta – nella sua anima. Che tutto coglie, che tutto osserva, che si cerca, si interroga, mai doma. Fulcro della raccolta è il viaggio, connotato di sfumature psichiche e oniriche, che l’autore compie in queste pagine, in cui Alfonso Canale si propone nella sua duplice essenzialità di Io narrante e Io narrato.”
Segue aperitivo
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