Ci è pervenuta questa riflessione sul romanzo “Il sapore delle stagioni” di Antonietta Francesca Giambuzzi che volentieri pubblichiamo
Iscriviti alla newsletterTra l’incip del libro “Sono sola in questa stanza. Nessuno può vedermi. Nessuno può sentirmi. Finalmente…” e la frase conclusiva “Un silenzio mortale s’impadronisce di me e io fuggo via dove nessuno potrà più trovarmi” è racchiuso un romanzo di grande suggestione e profondo respiro, le cui pagine sono scandite sì dall’alternarsi delle stagioni ma soprattutto dal flusso dei sentimenti. Struttura lineare, stile sobrio, frasi brevi, dialoghi essenziali, aperture improvvise, colpi di scena: la storia si sviluppa in maniera intrigante, con un ritmo intenso e coinvolgente, situazioni emozionanti, momenti struggenti, impreviste fiammate. La figura di Camilla si delinea attraverso le contraddizioni del rapporto matrimoniale, la certezza dei riferimenti familiari, le gratificazioni professionali, le pulsioni del cuore, i condizionamenti sociali. I suoi entusiasmi gioviali si alternano ai momenti di turbamento e tristezza, l’innata vitalità si infrange sulle asperità del destino, la passione dei sensi viene condizionata dalle circostanze avverse. Eppure Milly emerge in tutta la sua carica umana, la fragilità emotiva, la sfida delle scelte difficili, il coraggio dei cambiamenti profondi, il riuscire finalmente a cogliere il richiamo dell’amore. Sono assortiti nel modo migliore i coprotagonisti del romanzo: l’affascinante profilo di Andrea, il rasserenante sostegno di Luana, la presenza protettiva di Cristina, l’inquietante personalità di Paolo. Altrettanto ben delineati gli altri personaggi: dai mitici nonni ai genitori un pò defilati, dallo scanzonato Davide alla graziosa Aurora… Davvero spettacolari gli spunti paesaggistici, tra cui spiccano il luminoso mare di Mondello e la magica atmosfera del borgo di Broadstairs. Anche gli spunti più drammatici assumono uno spessore particolare, in quanto richiamano alla mente i crudi fatti di cronaca della realtà che ci circonda. Molto accattivanti poi le “proposte” gastronomiche che fanno da contrappunto alle fasi più dinamiche della vicenda. Pregevole infine la veste grafica e ben curata la struttura editoriale. La lettura del romanzo riesce a creare emozioni intense perché tocca le corde più intime dell’animo umano, mettendo in relazione gli eventi della vita di oggi con i valori sociali ed il patrimonio sentimentale che non tramonta mai.
Mario Giannantonio