Ven 18 | ore 18:00 | La stanza del gruppo di Raffaele Sivolella
Il disagio mentale raccontato attraverso la voce dell’autore, dei ragazzi di un gruppo di psicoterapia, dei loro genitori e dei rispettivi psichiatri. Un mosaico di storie che, in fondo, sono parte di un’unica storia. la nostra.
Un cammino verso il risveglio dell’Io, durante il quale Marianna Carboni mostra passo dopo passo come liberarci delle nostre paure e raggiungere la felicità. Attraverso il racconto suggestivo del primo Viaggiatore, Stefano, l’autrice spalanca le porte della piena percezione di sé come parte del tutto unitario, svelando le insidiose trappole percettive generate da quella che assai argutamente definisce “la mente che mente” e rivelando infine le apparentemente impalpabili frequenze che ci legano gli uni agli altri.
La libreria Mangiaparole presenta un momento di condivisione aperto a tutti, a cura della dott.ssa Fabiana Di Segni, psicologa.
Stasera parliamo d’amore …
Le coppie incontrano molte difficoltà nella costruzione del progetto,e sempre di più si ha paura di investire profondamente in un amore. Cosa si teme?cosa accade quando una coppia scoppia?cos’e l’amore e come noi lo viviamo?
La dott.ssa Fabiana Di Segni vi aspetta per parlare insieme d’amore , un piccolo spazio dove incontrarsi , riflettere, e condividere insieme pensieri e desideri …tutto accompagnato da un delizioso aperitivo preparato con molta creatività….
Aperitivo finger food con consumazione 15 euro
Esempi di finger food: Crema con lardo di colonnata e fagioli; ricotta con salsa di fichi; gamberetti e guacamole; salsa di mozzarella e salmone, brie con salame, emmental con salsa fragola all’aceto balsamico, spinaci con parmigiano ed altre delizie.
In occasione del primo anniversario dall’apertura, anche grazie al martedì grasso, Mangiaparole vi invita ad una
festa in maschera con il tema I personaggi della letteratura.
Per cui sfogliate i libri, tirate fuori le idee più strane ed originali per impersonare i protagonisti o le comparse dei vostri romanzi preferiti. Aspettiamo Cyrano, Rossana, Dante, Beatrice, Leopardi, Dartagan, oppure Gregorio Samsa… Premio per la maschera più originale
Appuntamento martedì 8 marzo ore 19,00 da Mangiaparole
Venerdì 15 ottobre 2010, ore 21,00 Edizioni Progetto Cultura presenta il romanzo
Ali di farfalla di Sergio Cellucci
ali di farfalla
Riflessioni sulla vita ed i sogni di Sandro e sua figlia Chiara, diversamente abile, sulle loro emozioni, ricordi, dubbi e paure. L’autore ci avvicina, con la semplicità di chi sa osservare, al mondo dell’handicap, facendoci scoprire la bellezza della vita e ricordandoci quanto siamo fortunati senza neanche rendercene conto.
Riflessioni sulla vita ed i sogni di Sandro e sua figlia Chiara, diversamente abile, sulle loro emozioni, ricordi, dubbi e paure. L’autore ci avvicina, con la semplicità di chi sa osservare, al mondo dell’handicap, facendoci scoprire la bellezza della vita e ricordandoci quanto siamo fortunati senza neanche rendercene conto.
La palude è una realtà desolata e desolante in cui l’Uomo è ridotto a relitto. Non c’è scelta per quelli della palude, solamente sperare e sognare la balera. Un luogo del quale si parla bene e si parla male. Interviene lo sceneggiatore Giuseppe Furno sceneggiatore. Lettura teatralizzata di Mario Palmieri.
Incipit
L’uomo scavalca un paio di buche fonde. Una sedia estiva. La sedia è sfondata. Perde i fili, alcuni sono bruciati. Ha un appuntamento, oppure cerca qualcuno. Stringe un tubetto per l’asma che ogni tanto si porta alla bocca. Non si guarda intorno sospettoso, come sarebbe da prassi. Vede il ragazzo. Allunga il passo superando una ciabatta abbandonata. C’è una crosta, antica di sangue, sulla ciabatta. Il ragazzo, spalle all’albero, testa affossata nel cappuccio, lui sì, da prassi, consegna un involto. Parla con voce lenta, le mani muovono gesti veloci: “Quello che faccio è arrotondare. Che non ti puoi permettere niente se non arrotondi. Neanche un topo. Neanche uno straccio di momento di relax per sopravvivere.” Forse lo dice all’uomo. Forse a se stesso. Forse sono parole rivolte all’ambiente intorno: alla palude. Il loro dove. Qua si rinchiudono stracci d’umanità. La palude sta qui per questo.
In una società che ha annullato le distanze, che ha fatto della rapidità un imperativo, questi episodi di vita vera come tranviere sono come il tram che, con le sue fermate e il procedere lento ma sicuro, riconsegna all’uomo il tempo e la relazione con gli altri. Molti degli abituali frequentatori dei tram che una volta circolavano per le vie di Roma ritroveranno le atmosfere di una quotidianità semplice ma serena nella quale erano presenti il rispetto, la considerazione e la solidarietà, come nel famosissimo film “Avanti, c’è posto” del compianto Aldo Fabrizi.
Vincenzo Andreotti è nato a Roma nel 1951. Pur
continuando a frequentare la scuola entra molto
presto nel mondo del lavoro occupandosi di vari mestieri. Assunto dalla Società di trasporti
Stefer nel 1974, viene trasferito all’ATAC nel 1976 dove rimane in servizio fino al 2006. Attualmente è
in pensione.
L’autore
Vincenzo Andreotti è nato a Roma nel 1951. Pur continuando a frequentare la scuola entra molto presto nel mondo del lavoro occupandosi di vari mestieri. Assunto dalla Società di trasporti
Stefer nel 1974, viene trasferito all’ATAC nel 1976 dove rimane in servizio fino al 2006. Attualmente è in pensione.
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Mangiaparole è…
un luogo dove puoi mangiare cibi sani e gustosi (con tante opzioni vegan/raw) e leggere (o comprare ^_*) i libri che trovi, sorseggiando una birra, un calice di vino o una bevanda analcolica!