Salvatore Martino è abituato a incalzare la vita, a consumarla fino a dilapidarla, ad assolverla, rivestendola di parole raffinate e scontrose, messe al servizio di una serie di peculiarità compositive, tra cui un acceso colorismo e l’ossessiva insistenza su alcuni termini-chiave (Altro, doppio, specchio, labirinto, ombra, nulla).
Presenta Donato di Stasio
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