Parole Ultime non è la buia cronistoria di un suicidio, né la tormentata agonia di un fine vita…
non è la testimonianza di una resa…
E’ al contrario il tentativo narrativo di tracciare a ritroso un’archeologia emotiva puntellata da residui epistolari, eredità di carta che vestono il vissuto di una voce narrante.
La memoria, e le sue rovinose immagini, ne sono il tessuto connettivo… Sergio, ma forse poca importanza ha in questo caso il nome, si sente intrappolato dai suoi stessi desideri infranti, tanto da perdere il senso della propria identità.
Il senso inspiegabile di mancanza, lo scollamento tra il quotidiano e il proprio sentire, gli faranno ripercorrere le tappe, i nodi aggrovigliati della sua storia, le persone che hanno rappresentato e determinato in lui cambiamenti e transizioni, ma che non sono state in grado di farlo sentire meno solo… meno fragile di fronte all’incapacità di cambiare, di afferrare le persone per non lasciarle andare.
Ingresso libero
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