Un fluire ininterrotto di pensieri e parole, che viaggiano all’unisono, senza alcuna dicotomia: ecco il senso ultimo della lettura di Uno sguardo di vita, la prima silloge che Virginia Mancori dà alle stampe, nonostante scriva da quando ha memoria. Ed è lei per prima a lasciarsi cullare da ciò che ricorda, sente, immagina, e lei la prima che si ferma ad ascoltare tra gli interstizi delle sillabe, che scandiscono i versi come battiti del cuore, un cuore giovane, ma già pieno di palpiti, già intensamente desideroso di abbeverarsi alla vita.
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