Il ritmo incalzante della storia non sembra evidente all’inizio del testo; il mistero è solo accennato dall’autrice che, partendo in sordina, descrive grandi linee, la vita delle protagoniste di questa avvincente avventura.
Giulia, Paola, Anna e Sara sono le quattro amiche che si trovano a fare i conti con un passato pesante e opprimente che incombe, in modi differenti, su ognuna di loro; la trama si sviluppa in un secondo tempo seguendo le direttive del giallo psicologico anche se la struttura del testo non ricalca i canoni letterari del genere. Forza del romanzo sta nell’abilità di Claudia Garau di non cedere mai al sentimentalismo anche se tutto, o molto, di questa storia nasce dalle emozioni, quelle presenti che vivono i protagonisti e quelle passate, fonti di profonda sofferenza.
Ed è proprio questa sofferenza che porterà alla pazzia l’uomo protagonista del romanzo, forte e volitivo tanto quanto massacrato dai ricordi di una vita passata non del tutto dimenticata, che si riversa su Giulia, la sua compagna e sul loro futuro.
La donna, perdutamente innamorata del suo uomo, viene descritta dall’autrice attraverso dialoghi intensi, decisivi che riflettono la forza dei suoi sentimenti; sarà lei ad accompagnare tutti verso l’epilogo della storia sorprendendo, proprio nelle ultime pagine, il lettore per il suo coraggio e determinazione.
La Rete ha un duplice significato, rimanda alle relazioni che intercorrono tra i protagonisti e al social più celebre e “frequentato” al mondo: Facebook.
E’ all’interno di questa “scatola” che il giallo si snoda tra pseudonimi e false identità; una ricerca porterà alla scoperta del mistero che, per anni, ha attanagliato le vite dei protagonisti.
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