I Cardiopatici, gruppo artistico-letterario nato nel novembre 2012 per le strade di una Roma sudicia e popolare, nascono dall’incontro/condivisione di Paolo Battista, poeta campano e redattore della rivista Pastiche, Ilaria Palomba, autrice barese del romanzo Fatti male (Gaffi, 2012), Daniele Casolino, musicista, scrittore, blogger romano, e Chiara Fornesi, fotografa e piercer genovese dedita ai viaggi e alla comunicazione. Al gruppo si uniranno Luigi Annibaldi, scrittore di storie brevissime e sperimentali e Claudia Gizzi, scrittrice di storie erotiche e modella. I Cardiopatici lottano per esistere, amano per resistere, non credono nelle lobby e nelle gerarchie e per il momento non hanno manifesti programmatici. I Cardiopatici scrivono, dipingono, suonano, fotografano, condividono, performano, sentendosi liberi di viversi e plasmarsi giorno dopo giorno. I Cardiopatici ci credono, e fanno di tutto perché gli altri facciano lo stesso: l’arte è la loro religione, il battito del cuore la loro fede!
Come lo scorso anno il nostro grande Giacomo Caruso ha voluto regalare a tutti i partecipanti l’emozione di essere inseriti all’interno di un centone: poesia collettiva che non lo sembra affatto.
Gio 16 mag | 17:30 | Eros al femminile saggio di Adriano Piacentini
Il libro che stai per leggere è strano perché raccoglie in un quadro interpretativo unitario quanto rimosso o misconosciuto da altri, ribaltando la consolidata lettura dell’Asino d’oro e di Amore e Psiche, anzi di Cupido e Psiche, ché Amore è arbitrario. Il compagno di Psiche non è Amor, Amōris, ma Cŭpīdo, Cupīdĭnis, su cui risuona la radice del verbo cupĕre evocante la brama, la voglia, il desiderio, piuttosto che la dedizione. Inutile dire che la parte più fruibile è la seconda, là dove il patchwork cede il passo al racconto d’insieme. Per questo sarei tentato di consigliare a chi non ama gli anteludia, i preliminari, di passare subito al sodo, se non fosse che questo libro strano fa dei preliminari il suo piatto forte.
Nonostante l’amara constatazione di un mondo inquinato, il poeta intravede sprazzi di luce e di speranza quando si rivolge alla donna amata, “giaciglio della sua anima”, colei che sa donare uno sguardo salvifico quando la tempesta sembra farlo naufragare
dom 5 mag | 19:00 | La manutenzione dell’anima poesie di Laura Pezzola
La manutenzione dell’anima” è un titolo sufficientemente ambizioso da mettere insieme un intervento di natura pratica e molto terrena – come l’attenzione per la buona conservazione delle cose – con quella parte dell’essere, piuttosto indefinibile e nascosta, che chiamiamo anima. “Al tempo si resiste/con allenamenti caparbi/si rimane nella gabbia/finché il pubblico resta/poi il cono di luce si sposta/e si mette via la frusta”. Questa potrebbe essere l’epigrafe di un libro o di una vita: in fin dei conti niente di così drammatico o di così faticoso, piuttosto una considerazione ultima nella quale all’ineluttabilità di una qualsiasi fine si contrappone la resa lieve del suono e della ragione.
Gioia Viola, come scrive Anna Mapelli nella sua prefazione, esprime con intima e umile sincerità la forza prorompente del dolore che nella sua poesia diventa respiro che incontra la parola e la plasma in armonie. Il dolore diventa diamante che frantuma il cristallo della logica mentale e libera lo spirito in uno sguardo oltre la comune apparenza. Travolge luoghi comuni del dire, presunzioni filosofiche, certezze scientifiche, la religiosità consolatoria. Il dolore è altalena tra vita e morte. Nel dolore la Fede si manifesta e pulsa nell’anima con momenti febbrili di umana ribellione che si ricompongono nella fortezza di una graduale serena accettazione.
sab 13 apr | 18:00 | Nomade poesie di Massimo Pacetti presenta e coordina Dante Maffia; presentano Gorgio Linguaglossa, Sabino Caronia, Paolo Carlucci, Cinzia Marulli.
Belocchi, come scrive Francesco De Girolamo nella sua introduzione, riesce a far sì che la forma, la sua cifra stilistica, sia in assoluta sintonia con la portata del contenuto “morale” dei versi. Un libro di vera poesia, insomma, questo di Belocchi, utile, “necessaria”, personale, mai prevedibile, mai “epigonica” come testimoniano questi bellissimi, esemplari versi tratti dalla poesia “L’ora blu”:
“Qui tutto si trasfigura ed ombre e sogni e desideri e incanti vagano liberi di essere amanti di tutto quello che offre natura,” … Marco Belocchi è nato, nel 1960, a Roma dove vive. Diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, lavora in teatro da oltre trent’anni come regista e attore. Nel 2008 ha pubblicato il volume di racconti “Storie da un mondo oltre” e suoi testi sono presenti in numerose antologie. Più volte finalista a concorsi di poesia e narrativa, scrive drammi e sceneggiature e ha realizzato due cortometraggi.