Tom Sermon, famoso coroner di Winnipeg, giunge a Roma con la sua famiglia, per godersi una breve e tranquilla vacanza. Non appena atterra in Italia però, viene raggiunto all’aeroporto dal commissario Giacomo Negri che gli propone di collaborare attivamente ad un caso molto particolare, verificatosi nel cimitero monumentale del Verano. Quell’apparente quiete iniziale non tarderà ad essere sconvolta: Tom si ritroverà immerso in un’indagine agghiacciante, che vede per protagonista un sadico serial killer che martirizza le proprie vittime, imbalsamandole vive, seguendo un atroce rituale, e recitando prima di ogni omicidio un canto di Nietzsche (Il Canto del Capraio), che inizia proprio con la frase “Qui giaccio…”. Un’avventura da brivido che fonda le sue radici nel passato, in un salto a ritroso nel tempo di circa vent’anni, quando un fatto di sangue innesca un inarrestabile spirito di vendetta. Si tratta della sfida più difficile che Sermon abbia mai accettato. Un viaggio contornato da morte, sospetti e paure, che obbliga tutti a guardarsi alle spalle ed a domandarsi chi sarà il prossimo a morire.
Sab 14 | 18:00 | La notte stellata di Gianmaria Cataldo | Questo libro nasce come una cosa del tutto normale (o quasi): un regalo di compleanno. Un regalo di compleanno pensato e voluto da un amico speciale, al cui interno si narra una storia apparentemente già vista e sentita: quella di due ragazzi, due amici, che intraprendono il viaggio sognato e desiderato da anni. Attraverso questo, percorrendo strade e città dell’America occidentale, incontrando bizzarri personaggi e affrontando imprevisti e difficoltà, crescono mettendo alla prova la loro amicizia, che alla fine si rivelerà essere la cosa più preziosa per entrambi.
Parolino è un bambino che ci racconta il mondo attraversoi suoi occhi.Leggendo questo libro ho avuto la sensazione di fare unviaggio. E di esso non ho apprezzato solo l’arrivo, ma tuttoil percorso, tanto che l’ho letto più volte perché sentivo ilpiacere di percorrere quei luoghi incantati di cui ogni bambinodovrebbe poter godere.È un viaggio metafisico che ci porta in una dimensionealtra e per questo credo che saranno proprio gli adulti abearsi maggiormente della lettura di questo testo che miricorda moltissimo le opere del grande Charles Dickens apartire dal famosissimo “David Copperfield”.Dunque buon viaggio a tutti voi! Parolino ci attende! Dalla prefazione di Cinzia Marulli
Nell’inverno del 1928 Mario Manara, ragazzo della provincia veronese, giunge tra le Alpi con un certo timore -alimentato anche dai pregiudizi – ed incerto sul proprio futuro. Grazie però all’inaspettata accoglienza che lapiccola comunità gli riserverà, scoprirà quanto affascinante possa essere la diversità, quanto faticosa ma gratificante la sincerità, quanto fantastica l’esperienza dicrescere, quanto dolce e difficile il sentimento amoroso. La valle ladina sarà il meraviglioso scenario, affrescato più che descritto, in cui si muoveranno i personaggi di un romanzo fresco, leggero e profondo, storico e di formazione,che regala emozioni e sensazioni straordinarie come la nitida vista di una cima alpina.
Estate 1990. Giacomo ha quasi otto anni, è arrabbiato con la mamma e decide di scappare di casa insieme al drago di peluche. Non ha paura di scoprire cosa succede di notte nei giardini pubblici, non ha paura dei drogati che incontra, non lo spaventa neppure che uno di loro conosca il suo nome e la data di nascita. La mamma di Giacomo, invece, si spaventa parecchio quando si sveglia e si accorge che il figlio a casa non c’è. Tra pianti e risate, fughe e inseguimenti, i protagonisti di questa storia (compreso il drago) capiranno qual è il sapore della libertà.
Un castello diroccato, che nasconde ancora dei segreti, un architetto intraprendente e sua figlia, ricercatrice di Storia all’Università, sono i protagonisti di un’affascinante avventura, a cavallo tra il fantasy e il romanzo storico, che accompagnerà il lettore a fare la conoscenza di un giovane aristocratico francese e della sua antica e nobile famiglia. Attraverso le pagine del diario di questo giovane si scopriranno le debolezze e la mediocrità della nobiltà della fine del ’700, che portarono inesorabilmente alla Rivoluzione francese.
Ma il momento della composizione poetica è poi duplice. a volte atto meditato, con la poesia scritta nella mente, che gira e rigira nelle mattine nel letto e poi viene messa nero su bianco dopo giorni, a volte invece gesto, un conato, una contrazione scritta e composta in pochi istanti. Il secondo più facile del primo, lo confesso.
Gio 5 | 19:30 | Due giovani poeti a confronto | Danza macabra di Riccardo Innuccelli e Profumo di parole e ricordi di Giuliano Gostinfini.
I miei versi sono una pugnalata gelida nella notte che appassisce.
Profumo di parole e ricordi è esattamente ciò che il titolo suggerisce. Tra le sue pagine sono racchiusi i ricordi dello scrittore, dai più dolci ai più aspri e dolorosi. I momenti di riflessione che lo scrittore fissa e fa rivivere in queste pagine vengono dettate spesso dalle corde romantiche, ma altre volte anche dalla semplice osservazione attenta di ciò che sta intorno, dalla bellezza di un mondo che è alla portata di chiunque abbia la voglia e la pazienza di fermare la propria frenesia quotidiana per guardare un paesaggio, ascoltare gli uccelli che cantano di primo mattino e sorridere di “questo pazzo mondo”.