Come ci suggerisce il titolo della raccolta Versi esposti e forse ancor più la relativa divisione in capitoli titolati con le più note focali fotografiche, non è difficile indovinare che Melchiorre Carrara, oltre che poeta, è anche un grande appassionato di fotografia, interesse questo che pratica da svariati anni con dedizione e costanza. Poesia e fotografia si rincorrono dunque nell’universo artistico di Carrara, confrontandosi ed esprimendosi, in un perpetuo balletto dai molteplici volti.
Romanzo breve incentrato sul tema della gelosia. Una storia d’amore alternata a flashback di tipo introspettivo e con chiari riferimenti al periodo post rivoluzione giovanile degli anni ’70.
Dietro l’apparente semplicità di ogni singolo racconto, dietro la grottesca, a volte patetica, caratterizzazione dei personaggi si cela il mondo dei sentimenti, delle nostalgie, della enorme dignità delle famiglie nei favolosi ruggenti anni ’60.
Amleto sa proiettare sulla scena incubi, angosce e sensi di colpa e, per quanto sia un abile regista-attore della simulazione, resta nella tragedia shakespeariana vittima di fantasmi evocati per sé e per gli altri.
Corre più veloce il tempo o l’uomo? Vivono più i ricordi o i pensieri? Nella diatriba che da sempre fa scontrare la realtà con l’inconscio capita di incontrare un uomo che ha imparato a vivere insieme al suo corpo, al ritmo degli attimi. È così forte la sua volontà che senza difficoltà soggioga e beffeggia le ore. Lo fa con la delicatezza con cui il vincitore consola il vinto, con la discrezione con cui la luna sorride al sole, prendendo il suo posto, maliziosa, per regnare di notte. Ma quante volte si vede la luna anche di giorno? È un’entità che batte il tempo perché silente, resta lì in attesa, e regna. Fanno così anche i ricordi, fantomatici attori di uno spettacolo senza palcoscenico. Perché a teatro tutto comincia e finisce, ma nella vita no. I ricordi come la luna battono il tempo. Così, L’uomo che vendeva ricordi ha sospirato dinanzi agli eventi, ne ha fatto la sua fonte, e con essi ha stretto un patto siglato dal tempo. Ha stretto un patto con la vita, ora è sole e luna, è in sé tempo, semplicemente.
Adriano, Fausto, Ginevra e Pietro provengono da mondi diversi, ma hanno tanto in comune. Sono avidi lettori che cercano di diventare scrittori, a un’età in cui perdere tempo è un lusso improponibile; inoltre hanno la netta sensazione che le loro vite sarebbero dovute andare diversamente. Quando il caso li fa incontrare scoprono di avere anche un nemico, in comune. Una società che non legge più, abbrutita dai social network, dal copia e incolla, dal pensiero usa e getta; un mondo in cui la forma del linguaggio si e imbarbarita al punto da impoverire i contenuti; un sistema sociale all’incontrario, dove orwellianamente “l’ignoranza e forza”. Ma soprattutto, in comune, hanno il fatto di essere stanchi. Stanchi e arrabbiati. E senza nulla da perdere. In questo suo primo romanzo Danilo Catalani cala lo stile ironico e pungente dei suoi lavori precedenti nel genere noir, invitando il lettore, tra situazioni comiche e raffinati, fantasiosi delitti, ad unirsi alla più strampalata delle associazioni criminali: La banda del congiuntivo!
Un romanzo in cui la vita mostra i suoi mille volti. Lo scopre presto il protagonista, un giovane americano di nome Brian Baker riuscito a coronare il sogno di studiare Arte a Firenze. Finiti gli studi, si trasferisce ad Arezzo dove, nella piccola bottega in cui lavora, in un caldo giorno d’estate, entra l’affascinante newyorkese Sarah Jordan. I due si lanciano in una profonda storia d’amore, che li vede uniti nonostante gli ostacoli e che li porta a giurarsi amore eterno, con l’arrivo di Marie Claire. Ma la vita torna a far visita a Brian, e non è una visita di cortesia.