Una sorta di diario lirico dell’assenza, intimo ed esistenziale, questo di Francesca Innocenzi, stilato negli anni che vanno dal 2012 al 2018, e siglato da un incipitdi gottfried Benn. Può certo sorprendere la scelta del poeta-patologo tedesco, freddo e “monologico”, quale nume tutelare di questo dialogo con gli elusi, in un cammino verso l’as-soluto e l’autentico. – Nel libro di poesie di Francesca Innocenzi Nonchiedere parola ho percorso sentieri intimissimi, avolte non sapevo dove fossi e mi sono sentita smarrita. ho perso la cognizione del tempo. Poi improv-visamente vedevo un fascio di luce e il camminoche chiaro si apriva davanti a me.