Alla riaffermazione gloriosa dei propri sogni perduti corrisponde la possibilità di comunicare a se stesso l’oggetto e il contenuto delle proprie visioni immaginifiche e interiorizzare tutti i luoghi della propria vita, caricandoli di significati inediti e particolari. L’autore cerca un linguaggio che non falsifichi l’esperienza memoriale, traduca la visione in espressioni e immagini intellegibili per il lettore e dia prova che luoghi ideali sono ancora interiormente possibili seppur frustrati al contatto con una realtà ben diversa. L’isola coperta da una vegetazione rigogliosa si specchia in quel mare che è una prefigurazione delle avventurose vicende che attendono il protagonista. C’è identità tra protagonista e narratore. Anzi, il narratore è il doppio letterario dell’autore, con la sua irrinunciabile velleità intellettuale modello di un’umanità integralmente votata a valori assoluti fondati su motivi di egualitarismo sociale, mentre i molteplici personaggi che si susseguono durante il racconto sono mille altre proiezioni e sfumature di un’identità ideologicamente impegnata e nostalgica di una patria dello spirito da cui essere accolta.
Ne parla con l’autore Simone Morichini
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