La fotografia, come ogni forma d’arte, è puramente soggettiva e suscita emozioni e sensazioni differenti in chi guarda l’opera. Dietro questa raccolta, l’autore ha “percepito” (da qui il titolo della mostra) dei propri spiragli emotivi, dovuti alla situazione, al soggetto, o anche alla semplice memoria dell’aver scattato quella foto. Il chiaroscuro che quotidianamente si vede in certe emozioni a volte non è altro che un frullato di bianco e di nero, di gioia e dolore, che, spesso, si possono confondere in un’unica “sensazione grigia”. Un sapore agrodolce che profuma di sensibilità.
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