“Impossibile non convenire con Marcella Cossu quando parla di ‘reminiscenze di grande grafica simbolista centro europea’, – afferma Laura Cianfarani referente della Mad Museo d’Arte Diffusa – ravvisabile ad esempio nel tratto duro e secco che guida la mano dell’artista, nell’horror vacui dei suoi lavori, nelle sue creature disarmanti nella proprio indefinitezza, nelle loro espressioni tra il grottesco sempre ludico e ironico, nella loro forte componente erotica”.
“Se apparentemente mito dionisiaco e viaggio dai risvolti surreali ricchi di simboli possono sembrare il perno della ricerca artistica di Quagliozzi, a un’osservazione più accurata risalta come le sue creature e creazioni permeate di ironia, siano in realtà strettamente connesse con il mondo ‘reale’, materico, restituito da un modus operandi affatto intimista, eccentrico piuttosto. Sembra altresì che Cristiano si diverta a giocare con i ‘Misteri’, quelli dei Baccanali ad esempio, per interrogarsi sul mondo naturale, atavico, ancestrale, privo di sovrastrutture… animalesco oserei dire. Questa la curiosità della sua ricerca – conlude Cianfarani – un richiamo al femminino della Madre Terra resa con uno stile onirico, con un rimando alla creatività e all’energia generatrice dell’arte e dell’artista. Un paradosso del surreale, cui Cristiano strizza l’occhio in un viaggio verso gli albori”.
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