(Troppa bella p’esse moje) Commedia semiseria in (poco più di) due atti di Lamberto Picconi e Paolo Procaccini
Un po’ fantasy e un po’ noir, tra la metafora e la realtà, la commedia è una ironica e irriverente digressione sull’eterna questione fra ciò che è bene e ciò che è male. Quanto conviene voler scoprire la verità? Per Ninetto la decisione da prendere è piena di incognite. Anche perché… Se te fai troppe domande nun te ce vonno in Paradiso. Te deve abbastà la fede, quella cèca però. Va dato atto agli autori di non aver esagerato col colore romanesco. […] La letteratura in dialetto, né più né meno che quella in lingua, deve sapersi rinnovare, senza indulgere a riproporre frusti clichés. Che Ninetto vada in questa direzione lo conferma non solo la costruzione grottesca e il sapiente aprosdòketon con cui è giocata la vicenda, ma anche qualche minuto particolare di tecnica teatrale.
(Dalla presentazione di Luca Serianni)
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