La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.
Ed è proprio così. Oggi più che mai.
Quale mondo potrebbe sopravvivere senza poeti, musicisti, attori, pittori…?
Tutti abbiamo bisogno delle loro parole, della loro musica, delle loro scene, dei loro colori… della loro potente fragilità, della loro splendida follia per stimolare le nostre percezioni, per liberare le nostre emozioni e dilatare la nostra esistenza.
Disfonie, dunque: alterazione, adulterazione; un suono distorto, una pioggia acida, una selva luminosa, un lamento, un urlo… un luogo dove ogni essere umano, con i piedi ben piantati nelle nuvole, può intervenire, anche senza tanti riguardi, offrendo il suo contributo in commenti scritti, immagini, audio, video ecc. Tutto quello che può aiutarci a capirne di più su quello che ognuno intende per Poesia.
All’ interno del Caffè Letterario “Mangiaparole” avrà luogo, Sabato 12 Marzo 2011 una serata dedicata alla lettura di poesie e testi appartenenti alla letteratura Indiana e Tibetana.
La serata, a cura dell’ organizzazione di Viaggi & Cultura S.a.s., ha come protagonista Nuccia Flandina, la quale, attraverso il suo cantiere aperto del teatro, si diletta nel costruire ”isole di ascolto” ideando e proponendo eventi di lettura ad alta voce di testi poetici, canzoni e prosa.
Nelle sue “isole”, Nuccia Flandina, accompagnata dal violoncello suonato dal suo fedelissimo musicista Stefano Di Leginio, trasforma il testo scritto in voce-parola e libera lo scritto ed il contenuto dalla costrizione della pagina suscitando nella mente emozioni di spazi, immagini, movimenti, storie vissute, intenzioni e pulsioni.