La poesia di Pacetti nasce da un contrasto tutto interiore fra eros e thanatos: mette in atto strategie di dissimulazione e, in un certo senso, di “esorcismo” della morte, dal cui pensiero è pungolato e trafitto – come in ogni respiro – più di quanto non si direbbe. L’eros è la forza cosmica della vita, irresistibile, incontenibile, che fa esplodere la resistenza delle forme e nonostante tutto «sale / e chiede alla ragione / di essere indulgente / e talvolta di farsi / da parte». Come l’acqua, «la forza / impetuosa che conduce / alla libertà».